LE CONFERENZE

Il sogno è una cornice di senso che ci permette di sondare un universo al tempo stesso noto e misterioso, vicino e lontano, concreto e astratto.
I linguaggi che ci avvicinano al sogno sono tanti e diversi, così come le tecniche e le discipline che ci permettono di interrogarlo, di sperimentarlo e di valorizzarlo.

L’intento delle conferenze è molteplice: approfondire il tema del sogno in maniera interdisciplinare, rendere conto dell’imprescindibile polisemia che lo contraddistingue, ma anche esplorare temi vicini e complementari. Un’attenzione specifica sarà rivolta anche al modo in cui lo spaesamento e lo straniamento strutturano e informano l’esperienza del sogno.

La letteratura come spaesamento

Molte cose accomunano la letteratura e il sogno: entrambi permettono un intrigante decentramento rispetto alla quotidianità programmata, e si configurano come un potente antidoto contro la banalità. L’evasione, esperienza comune tanto al sogno che alla scrittura, ci porta in un altrove dove ci ritroviamo, forse inaspettatamente, protagonisti e spettatori perfettamente a nostro agio. Letteratura e sogno sono esperienze di spaesamento creativo ma anche, paradossalmente, di un centro ritrovato. E se fosse il reale la più autentica forma di spaesamento?

Il relatore: Poeta, traduttore e insegnante, Fabio Pusterla è uno dei letterati più popolari del Canton Ticino. Nato nel 1957 a Mendrisio, si è laureato in lettere moderne a Pavia. Ha esordito con la raccolta di poesie Concessione all’inverno (1985), pubblicando poi, tra il 1989 e il 2004, altre quattro opere. Pusterla ha vinto numerosi premi, fra cui il Premio Montale all’esordio, per ben tre volte il Premio Schiller (1986, 2000 e 2011), e nel 2013 il Premio svizzero di letteratura. Nel 2009 ha pubblicato un’antologia di poesie scritte tra gli anni Ottanta e i Duemila dal titolo Le terre emerse. Poesie scelte 1985-2008, cui sono seguiti altri titoli in prosa e poesia fino a Cenere, o terra (2019).

Il relatore: Matteo Terzaghi si è laureato in filosofia a Ginevra e lavora nell’editoria. È autore dello studio Il merito del linguaggio (2006) e ha realizzato numerose mostre e pubblicazioni insieme al grafico Marco Zürcher, tra cui i libri The Tower Bridge e altri racconti fotografici (2009), Appunti per una grande enciclopedia dello spazio scritta e illustrata senza uscire di casa (Periferia, 2012) e Hotel Silesia (2013). Ha poi pubblicato le raccolte Ufficio proiezioni luminose (2013, Premio svizzero di letteratura) e La Terra e il suo satellite (2019).

Venerdì 25 settembre, 18.00, Galleria dei Benedettini, Bellinzona

Moderazione a cura dall’associazione culturale Lampioni Aerei
Con commento musicale di Leo Pusterla e intromissione programmata di Mattia Zappa.

Il buio oltre il sogno

Il buio nutre e illumina i nostri sogni. Il buio ci offre una via privilegiata per entrare in contatto con il nostro centro. Ci serve per pensare, per riflettere, per ritrovare noi stessi. Lontani dall’accecante illuminazione, a volte insopportabile, che non ci permette nemmeno di cogliere la bellezza di un cielo stellato.
In un mondo dove le apparenze dominano, dove gli slogan sostituiscono le idee, dove la velocità è sinonimo di efficienza, dove la conoscenza è inattuale nella sua scandalosa lentezza, ecco che il buio si trasforma in un confortevole e inaspettato momento di attesa e di decantazione del pensiero.
Insieme alla filosofa Francesca Rigotti ci inoltreremo nella storia del pensiero per proporre una lettura diversa, inedita e rivoluzionaria del buio. Non assenza. Non mancanza di quella luce da sempre associata a bene, verità e giustizia. Ma promessa di un sapere da svelare con delicatezza e sensibilità.

La relatrice: Francesca Rigotti è docente all’Università della Svizzera italiana. Ha insegnato presso l’Università di Göttingen. Tra i suoi libri: La filosofia in cucina (1999), Il filo del pensiero (2002), Gola (2008), Buio (2020) editi dal Mulino, nonché Onestà (Raffaello Cortina, 2014) e De senectute (Einaudi, 2018).

La moderatrice: Francesca Mandelli è giornalista e conduttrice televisiva alla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana. Con Casagrande ha pubblicato Il direttore in bikini e altri scivoloni linguistici fra femminile e maschile (con Bettina Müller, 2013) e La culla degli obbedienti.
Un’inchiesta sui rapporti tra educazione e potere (2018).

Venerdì 9 ottobre, 20.30, Palazzo Civico, sala Consiglio Comunale, Bellinzona

Quel che resta del sogno

Da quando esiste il linguaggio, le persone si sono interrogate sul senso da dare all’esistenza dei sogni. I greci praticavano l’oniromanzia e le attribuivano una funzione politica. Freud, dilettante illuminato, ha inaugurato il XX secolo con la sua Traumdeutung, mettendosi a nudo come homo somnians. Lo/la psicoanalista, quindi, confida nella realtà dei sogni, della vita psichica, nell’inconscio. E noi, sognatori del ventunesimo secolo, come ci poniamo oggi nei confronti di quelle che spesso ci paiono come semplici invenzioni, divagazioni o, peggio, deliri?

A partire dalle riflessioni di Violaine Clément, Vincenza Pellegrino, autrice di lavori dedicati al futuro come “prodotto culturale”, ci aiuterà a capire come viviamo oggi le rappresentazioni del domani. Viviamo tempi incerti, e la narrazione del Progresso appare sempre meno credibile. Ma proprio a partire da questa crisi, Pellegrino ipotizza che le aspirazioni a un futuro migliore per tutti – non solo per sé – siano ancora vive e diffuse tra le giovani generazioni, anche in forme nuove.

La relatrice: Violaine Clément è una psicoanalista di orientamento lacaniano, e abita a Friburgo. È membro della New Lacanian School e della World Association of Psychoanalysis. Per più di trent’anni ha insegnato latino e greco ed è stata vice-direttrice di una scuola media.

La relatrice: Vincenza Pellegrino è professoressa associata di sociologia dei processi culturali all’Università di Parma. Sul tema qui trattato ha pubblicato con l’editore ombre corte (Verona): Futuri possibili. Il domani per le scienze sociali di oggi (2019); Futuri testardi. La ricerca sociale per l’elaborazione del doposviluppo (2020).

Il moderatore: Andrea Jacot Descombes è dottore in antropologia, specializzato in antropologia delle arti sceniche, della narrazione e nell’etnografia del processo creativo.

Giovedì 22 ottobre, 19.00, Auditorium BancaStato, Bellinzona

In collaborazione con AMOPA

Il cinema come fabbrica dei sogni

Il cinema è l’arte del sogno, così veniva definito il medium più importante del Novecento: partendo dalle teorie che legano queste due esperienze, l’intervento di Daniela Persico ripercorrerà la storia del cinema e la diversa rappresentazione dell’onirico, come atto trasformativo dello stesso linguaggio cinematografico. Dagli incantesimi di Méliès alle epifanie di Tarkovsky, dagli incubi di Lynch fino alle immagini visionarie di Apichatpong Weerasethakul, un viaggio in quel “sogno condiviso” chiamato cinema.

La relatrice: Daniela Persico è critica cinematografica, programmer e curatrice, vive a Milano e lavora tra l’Italia e la Svizzera. Lavora per il Locarno Film Festival facendo parte del comitato di selezione ed è la curatrice dell’evento primaverile L’immagine e la parola. Ha fondato la rivista online www.filmidee.it.

Venerdì 23 ottobre, 19.00, Cinema GranRex, via Bossi 2, Locarno

In collaborazione con il Locarno Film Festival e Cinemany

La fine del sogno americano

Il sogno di ogni famiglia americana durante gli anni 1980–2000 era essere proprietaria della propria casa e avere due automobili. Con lo scoppio della crisi dei mutui subprime nel 2006, che ha scatenato la prima crisi finanziaria globale, questo sogno è diventato un incubo, rapidamente diffuso nel mondo intero a seguito della globalizzazione e della finanziarizzazione del sistema economico. Le politiche neoliberiste, le strategie aziendali e l’avidità degli attori finanziari hanno ridotto notevolmente la parte dei salari nel reddito nazionale, aumentando in tal modo la parte dei profitti, che però non sono investiti in maniera produttiva a causa della domanda insufficiente nel mercato dei prodotti.

Le spese di consumo di molte famiglie americane sono perciò state sostenute dall’indebitamento privato, accrescendo così la fragilità e l’instabilità del sistema finanziario statunitense, fino allo scoppio di questa bolla del debito che continua a causare incubi a molte persone.

Il relatore: Sergio Rossi è professore ordinario all’Università di Friburgo e ricercatore associato all’Istituto di politica economica internazionale della Laurentian University (Canada) e al Centro di studi monetari e finanziari dell’Università di Digione. I suoi interessi di ricerca sono rivolti all’analisi macroeconomica, in particolare alle questioni di ordine monetario e finanziario. Ha pubblicato una ventina di libri e oltre 60 saggi su riviste  scientifiche di rango internazionale. Figura fra i trenta economisti più influenti in Svizzera nella classifica stabilita dalla NZZ nel 2015, 2017 e 2019.

Il moderatore: Stefano Vassere ha conseguito la laurea e il dottorato in linguistica generale all’Università di Zurigo. Dal 1997 insegna linguistica generale all’Università degli Studi di Milano, dapprima nella Facoltà di Lettere e Filosofia, e ora nella Facoltà di Medicina e Chirurgia. È direttore del Sistema bibliotecario ticinese e delle quattro Biblioteche cantonali.

Giovedì 29 ottobre, 18.30, Biblioteca cantonale, Bellinzona

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